Chi ben incomincia…
Da Betty Masini
E non faccio riferimento a me, ma al primo impatto con questa realtà che è la scuola.
Ammetto di essermi fatta molte fantasie in questi mesi, mentre attendevo di arrivare qui e di aver visto fotografie e di aver letto i diari di chi prima di me ha varcato quella soglia. Ma oggi ero molto emozionata mentre camminavamo per raggiungere la scuola.
And I’m not talking about myself but about the fist impact that is the school. I have to admit I made many fantasies during these months, while I waited to arrive here as I looked at pictures and red the diaries of the people who walked through these doors before me.
Poi eccola… arriviamo mentre una classe di ragazzine era seduta a terra accanto alla porta, in attesa di essere misurate dall’insegnante (ahia, l’altezza subito, così! Alcune già più alte di me).
But today I was very excited while I walked to reach the school. And there it was… we enter as a class of girls was sitting next to the door, waiting to be measured by the teacher (wow already so tall, some taller than me!).
E subito i loro occhi che si voltano quasi all’unisono; quello sguardo indiano penetrante, profondo. Poi vedo la felicità negli occhi di Emanuela, Maria Chiara, Angelo e Gloria nel rivederle tutte. Sorrido, osservo, mi aggiro e poi sono proprio le bambine a venirmi incontro, curiose, sorridenti, educatissime: what’s your name? nice to meet you e così via… Poi mi decido e porto l’occhio all’obiettivo ed inizio così a guardare attorno davvero. Loro all’inizio sorridono, ma dopo che una piccola intraprendere mi chiede un ritratto ed io glielo mostro succede che mi sento come fossi il “Pifferaio magico”. E poi succede quello che speravo: una bimba mi chiede di poter essere lei a fotografe: bingo! Lì capisco che il progetto “raccontare per raccontarsi – 100 obiettivi” può partire e coinvolgerle.
Right away their head turned all at the same time; that India look that goes right through you, very deep.
Then I see the joy in the eyes of Emanuela, Maria chiara, angelo and Gloria as they see them once again. I smile and look around, and then the girls are the first ones to come towards me, curious, smiling, and so polite: what’s your name? Nice to meet you and so on… then I decide and pull the camera out and I start really looking around. They start to smile, but after a young enterprising girl asked me for a portrait I start feeling like the pipe piper’s. and then what I was hoping happens: a girl asks me if she can take the photos: bingo! There I understand that the project: “to tell as story, to tell ones story- 100 lenses” can start and interest them.
E poi è un susseguirsi di situazioni ed emozioni tali per cui sono io a dover prendere le distanze, sopraffatta come sono. Salgo sulla terrazza, devo dare le spalle alla scuola e alle bambine e riprendermi: come spesso accade la realtà supera la fantasia, e in India ho già avuto modo di capire, durante i giorni in cui ho girato sola e raminga, la realtà quotidiana è densa di emozioni fortissime, ancora troppo forti per me. E così andiamo avanti: gli accordi operativi con Deepu sono stati presi. Il suo entusiasmo è pari al nostro.
E poi domani è un altro giorno e si vedrà!
And then it’s a continuum of situations and emotions that force me to take a step back, because of how overwhelmed I feel. I walk up on the terrace, I have to give my back to the school and the girls to get myself together: as it often happens reality surpasses our dreams, and in India I’ve already been able to understand, during the days that I traveled alone that the everyday reality is full of powerful emotions, that are still too strong for me.
And like this we go on: the organization with deepu has been done. He is as enthusiastic as us. And tomorrow is another day so we will see what awaits us!
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