La Macchina Fotografica: un oggetto che si può trasformare in uno scrigno del tesoro colmo di potenzialità
. Può essere utilizzata per documentare oppure come un formidabile strumento attraverso il quale esprimere la propria creatività, può arricchire l’esperienza dello spazio o indagare e reinterpretare la realtà.
Diventa un “terzo occhio” come fosse una lente d’ingrandimento sul mondo, utile per scoprire ma anche per scoprirsi acquisendo consapevolezza.
Uno strumento capace di coinvolgere ed entusiasmare anche coloro che parlano lingue o linguaggi differenti.
La fotografia come strumento anche di interscambio tra diverse culture
. Questo meraviglioso strumento messo nelle mani dei bambini, con la loro curiosità, con la loro innocenza diventa qualcosa di unico, di incredibilmente bello, perfetto!
Con un po’ di tecnica si possono ottenere risultati ancora “più perfetti”.
Per chi vive in contesti disagiati a causa della povertà e dei condizionamenti sociali, in cui non è pensabile, avere la possibilità di avere un futuro migliore e qualificato in base alle loro attitudini, AFLIN vuole tirare fuori tutto il possibile dai bambini per creare loro l’opportunità del cambiamento.
I laboratori fotografici sono pensati per bambini e ragazzi di varie età e ogni progetto viene chiaramente adattato in termini di contenuto, linguaggio, modalità e struttura del corso e sarà concordato con la scuola con cui si realizzerà il progetto.
AFLIN si era posto come obiettivo di raccogliere almeno 100 macchine fotografiche usate digitali.
Grazie alla grande generosità degli italiani, ne sono arrivate molte di più e questo ha permesso che il progetto diventasse ancora più grande e dando la speranza di raccoglierne ancora di più per poter coinvolgere ancora più scuole e più bambini.
Modalità operativa
Nell’ottica di dare una possibilità a molti bambini, Aflin coinvolgerà, nella prima fase del progetto, le classi di varie scuole indiane, principalmente nello Stato del Rajasthan.
Gli alunni, dai 5 ai 14 anni, saranno divisi in gruppi a seconda dell’età e della classe e verranno insegnate loro le tecniche fotografiche di base.
Gli saranno consegnate le macchine fotografiche digitali usate, raccolte in Italia, con il compito di raccontare, attraverso i loro occhi, la loro vita quotidiana e i loro pensieri.
Ne conseguirà una sorta di concorso che premierà i migliori “piccoli grandi fotografi”, selezionati da una commissione di AFLIN in base a passione, attitudini e fantasia.
L’obiettivo finale del progetto è regalare ai vincitori un corso avanzato che darà loro la possibilità di intraprendere la professione di fotografo.
Penso che un corso di fotografia dovrebbe essere obbligatorio in tutti i programmi scolastici perché ti fa non solo guardare il mondo, ma anche vederlo.
Anonimo